La valle del Foro Romano era originariamente una palude finchè , per prosciugazione, non fù costruita la Cloaca Massima . Divenne quindi, data la sua posizione tra le pendici dei colli Quirinale, Viminale, Palatino e Capitolino, luogo di ritrovo per mercato che fu detto "forum", cioè "fuori" dell’abitato.
L’ingresso agli scavi è in Via dei Fori Imperiali. A destra : resti della Basilica Emilia (179a.C.). Era costituita da un grande portico a due piani dietro al quale si aprivano le botteghe che ancora si vedono in parte. Si nota ancor oggi la ricchezza dei marmi e l’eleganza delle decorazioni. Più avanti la Curia, luogo di riunione dei Senatori trasformata nel Medio Evo in chiesa e restituita all’originale ai primi del 1900. Difronte alla Curia la Tomba di Romolo, che porta in superfice il famoso "lapis niger" e all’interno una iscrizione latina che è la più antica che si conosca. Sul fondo l’Arco di Settimio Severo a tre fornici datato al 203 d.C. E’ uno degli archi trionfali più armoniosi e meglio conservati. A sinistra dell’arco i Rostri, grande piattaforma che serviva da tribuna per gli oratori. Fu decorata anticamente con gli speroni delle navi rostrate. Accanto ai Rostri c’è una base circolare che sosteneva l’Umbilicus Urbis, centro simbolico di Roma. Poco più avanti la Colonna di Foca eretta nel 608 per l’Imperatore d’oriente, Foca.
In fondo al Foro, guardando la Basilica Giulia, a destra, si erge il grandioso Tempio di Saturno, di cui si scorgono 8 colonne di granito con architrave.
Dalla parte opposta alla Basilica, i resti del tempio di Giulio Cesare, eretto da Ottaviano nel 29 a.C. sul luogo ove era stato bruciato il cadavere di Cesare e Antonio aveva letto il famoso testamento.
Accanto, il basamento dell’Arco di Augusto alla cui destra il Tempio di Castore e Polluce, eretto nel 484 a.C. dopo la battaglia al lago Regillo, durante la quale la leggenda vuole che i Dioscuri apparissero accanto ai Romani per combattere contro i Latini e i Tarquini.
Dietro il Tempio la fonte di Giuturna dove si dice che i Dioscuri abbeverassero i cavalli, l’Oratorio dei 40 martiri e la Chiesa di Santa Maria Antiqua, trasformata in chiesa da un edificio imperiale. E’ il più antico e importante edificio cristiano del Foro e presenta un interesse altissimo per la serie di pitture parietali che si trovano perfino in tre strati sovrastanti. Torniamo indietro fino all’Arco di Augusto e troviamo la Regia di cui restano solo le fondamenta e che la tradizione vuole essere stata la casa di Numa Pompilio, e la Casa delle Vestali con Tempio e basamento circolare dove veniva conservato il focolare per la fiamma sacra, il cui spegnersi veniva interpretato come segno di sventura.
Ritornando sulla Via Sacra. co le spalle all’arco di Settimio Severo, di fronte alla Regia, ecco il Tempio di Antonio e Faustina eretto nel 141 d.C. e trasformato nell’XI secolo nella chiesa di San Lorenzo in Miranda. Guardando il Tempio, a destra, Necropoli arcaica, cimitero delle popolazioni che per prime abitarono (IX-VI secolo a.C.) il Palatino, le cui suppellettili sono nell’Antquarium Forense. Segue il Tempio del Divino Romolo eretto da Massenzio per suo figlio Romolo morto nel 309 d.C.
Ed ecco la Basilica del Massenzio o di Costantino dell’inizio del IV secolo d.C. e destinata all’amministrazione della giustizia e alla trattazione degli affari. Attraversando il piano della Basilica si sale alla Chiesa di S. Maria Nuova o S. Francesca Romana eretta nella seconda metà del X secolo in sostituzione di S. Maria Antiqua; la facciata è di Carlo Lombardi (1615) ,il campanile romanico è del XII secolo. L’attiguoconvento è sede dell’Antiquarium Forense. Uscendo dalla Chiesa, a destra si giunge sulla sommità della Velia, costituita da una grande terrazza .Vi sorgono i resti del Tempio di Venere e Roma, grandiosa costruzione eretta da Adriano, ma ultimata da Antonino Pio e rifatta da Massenzio. Sorge là anche l’Arco di Tito a ricordo delle vittorie di Vespasiano e di suo figlio Tito sui Giudei, culminati con la distruzione di Gerusalemme.
D’Arco di Tito si prende a destra il Clivius Palatinus e si sale sul Palatino. E’ la zona dove si trovano i resti più antichi di abitazioni romane e dove sorge la Roma quadrata. vi si eressero edifici pubblici e case private di illustri personaggi. Dopo il Mille, sopra le antiche rovine, sorsero conventi, giardini, fortezze nobiliari. Dall’ottocento furono iniziati gli scavi che riportarono alla luce le antiche costruzioni.
Notevoli: il Tempio della Magna Mater, di cui rimane il podio (204 a.C.) costruito per custodire la pietra di Cibele, di cui resta una statua acefala, ora nell’Antiquarium Palatino.
La Casa di Livia, importante per le pitture murali superstiti. Le rovine del Palazzo dei Flavi eretto per Domiziano, di cui sono visibili l’Aula Regia, il peristillo, il Triclinio Imperiale, affiancato da due ninfei, dei quali quello di destra è ben conservato. E ancora la Domus Augustana che era abitazione degli imperatori e che continuò a servuire da dimora fino al periodo bizantino.
Accanto si estende il vastissimo Ippodromo o Stadio Palatino e più a destra le Termme di Settimio Severo nei cui locali sovrastanti si notano ancora le stanze da bagno e qualche resto degli impianti di riscaldamento. In basso, alle estreme pendici meridionali del Palatino, Settimio Severo costruì il Septizonium, la cui destinazione è ancora incerta, demolito da Sisto V.
Dall’altro lato delle Terme di Settimio Severo si gira per un sentiero intorno al colle e si trova il Pedagogium, con interessanti graffiti sulle pareti, tra i quali quello famoso detto di Alexemenos, atroce beffa di qualche pagano nei riguardi di un cristiano.
Per informazioni: tel. 064815576
Orario: 09,00 - 17,00 / festivi 09,00 - 14,00